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29 dicembre. Scialpinismo: Turge de la Suffie (3024m).

Dopo diverse giornate di vento e neve, finalmente una bella giornata di sole per questa gita nel vallone dell'Isoard in compagnia di Rosanna, Alessio e Martino. Buone le condizioni generali, anche se il vento ha rovinato in parte la neve, scegliendo però i versanti e le esposizioni giuste si riesce a trovare ancora farina pressata divertente. Dal colle alla cima invece crosta portante da vento con buon grip.

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28 dicembre. Fuoripista: Monginevro.

Bella giornata di fuoripista con Silvia e Martino al Monginevro. Nella giornata del 27 sono scesi circa 20 cm di neve che hanno ricoperto tutti i pendii e vecchie tracce. Il vento forte si è fatto sentire, ma sfruttando le diverse esposizioni del comprensorio, siamo riusciti a sciare sempre senza problemi regalandoci delle gran discese su ottima neve!

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22 dicembre. Scialpinismo: Mont de la Tza.

Continuano le gite con neve e meteo super, questa volta il tam tam di informazioni consigliava la valle d'Aosta, e allora fatta la macchinata con 4 scatenati novizi o quasi (?!) siamo andati nella valle del Gran S. Bernardo al Mont de la Tza. Ottima neve su tutto il percorso, ventata compressa nella parte alta, farinosa i 1000m successivi. L'arrivo della perturbazione annunciata ci ha oscurato il sole in discesa, ma fortunatamente senza rovinarci la meritata sciata!

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19 dicembre. Scialpinismo: Cima delle Liste.

Con Davide e Martino siamo andati alla Cima delle Liste in val Germanasca. Bellissima giornata, freddo in partenza (-8°C), ma poi temperature miti, assenza di vento e panorama a 360°. In cima il vento ha fatto danni, primi 300m neve ventata portante con molti sastrugi comunque sciabile. Dai 2400 alla macchina invece bella farina con poche tracce.

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16 dicembre. Fuoripista: Vialattea.

Gran giornata di fuoripista in Vialattea. Le aspettative non erano altissime visto il caldo (soprattutto sotto i 1800m), in realtà si è rivelata una gran giornata con condizioni strepitose, merito delle recenti nevicate e della poca gente in giro. Sceso il Fraiteve da tutti i suoi versanti e in tutte le sue varianti con tanto di discesa fino a Fenils. Innevamento ottimo, da prestare però attenzione ai versanti caricati dal vento (esposizione E).

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13 dicembre. Scialpinismo: Giassez.

La ricerca della bella neve e magari su itinerari poco tracciati questa volta ci ha portati al Giassez in valle Thuras, classica gita invernale che regala sempre bella neve. Incredibilmente pochissime tracce (e quelle vecchie già ricoperte dal vento e dalle ultime nevicate) e così io e Marco abbiamo potuto godere di pendii intonsi dove poter lasciare la nostra firma.

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12 dicembre. Scialpinismo: Cima delle Vallette.

Dopo diverse giornate consecutive di gran vento diventa difficile trovare degli itinerari che non siano stati rovinati dalla forza di Eolo, fortunatamente però ci sono zone e cime che soffrono meno il forte vento proveniente da ovest, e una di queste è la comba sopra il Pian del Frais. Come meta con Martino abbiamo scelto la cima delle Vallette, bella gita con ottima neve invernale (e non poteva essere diversamente visti i -11°C al parcheggio alle 10 del mattino!) in tutta la parte bassa e mediana, e con gli ultimi 200m ventati ma ben sciabili.

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7 dicembre. Cascate di ghiaccio: Castello-Val Varaita.

Apertura della stagione di cascate di ghiaccio con Francesca e Maurizio. Siamo stati in Val Varaita a Castello. La falesia si sta formando, nel settore destro ci sono già 4 linee perfettamente salibili (le due di estrema sinistra colano un po'), il settore sinistro è in formazione, qualche linea salibile con attenzione con la corda dall'alto. In valle tutte le cascate sono già avanti: in formazione la Bonvin e la Gastok, già formata e salita Pineta Nord. Giornata finalmente fredda, -7°C al parcheggio, nel pomeriggio fitta nevicata.

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6 dicembre. Scialpinismo: Mondolè.

Dopo 5 giorni di vento costante sulle nostre alpi, per trovare bella neve siamo "migrati" verso sud, sulle alpi marittime il vento ha soffiato meno ed in effetti sul Mondolè a parte i primi 100m di neve ventata per il resto ancora bellissima neve, anche se in parte già tracciata. Gli impianti sono ancora chiusi, si sale dal piazzale di Artesina, tutto ottimamente innevato. In discesa una volta arrivati alla colla Bauzano siamo saliti alla cima Durand per sfruttare i bei pendii a NE come rientro alla macchina.

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30 novembre. Scialpinismo: Jafferau.

Dal sole e dal caldo della Sicilia direttamente allo sci e alla neve sulle montagne di casa. Dopo la settimana di perturbazioni e neve con Martino decidiamo di tirare fuori gli sci. Con poca fantasia come meta scegliamo lo Jafferau, di cuocerci le gambe a battere fino a un metro di neve (queste le info che avevamo) non ne avevamo tanta voglia. E allora cosa meglio dello Jafferau con le piste perfettamente fresate per l'imminente apertura, ma soprattutto con i sui pendii intonsi di neve fresca ancora da tracciare. Così lasciata comodamente l'auto ai bacini, siamo saliti al forte, e poi classica discesa tutta in fuori pista fin oltre le baite Horres, poi risalita di 300m per rientrare alla macchina (con attenzione si arriva fino al piazzale dell'ovovia su pista non battuta). Sulla conca di Bardonecchia è scesa meno neve rispetto alle zone limitrofi, fino a un massimo di 40-50 cm, ottima però per divertirsi (senza dover spingere anche in discesa!).

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23-26 novembre. Arrampicata: Sicilia, San Vito lo Capo.

La prima volta che siamo scesi in Sicilia ad arrampicare a San Vito era il 2009. Noi eravamo in 8, e oltre a noi solo un paio di svizzeri e tedeschi. Città deserta, locali tutti chiusi tanto che come base scegliemmo Palermo. Stregati dal posto e dalle sue incredibili falesie, siamo tornati tutti gli anni e abbiamo visto evolversi l'arrampicata attorno a questa bella cittadina siciliana. Ogni anno sono stati attrezzati nuovi settori e falesie e l'arrampicata tra queste pareti è diventata una realtà, tanto che anche in questo periodo ora si trovano locali e ristoranti aperti, e anche il gruppo è aumentato, dagli 8 iniziali quest'anno siamo arrivati a una trentina di persone, con volo di rientro praticamente monopolizzato dagli scalatori!

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1-3 novembre. Arrampicata: Villanova de Meià.

Come ultima tappa del climbing-trip in Spagna, siamo andati a fare due vie lunghe a Villanova de Meià. La quantità di pareti in questa zona è impressionante, e la qualità della roccia è forse la migliore che abbia mai trovato su vie di più tiri, ancora meglio che in Verdon o in Wenden. L'unica neo è la lunghezza limitata delle pareti (massimo 250m), ma questo per le nostre braccia ormai provate da due settimane di scalata intensiva non era una pecca ma un punto a favore! Abbiamo percorso due vie sulla parete principale la Roca dels Arcs. Il primo giorno abbiamo fatto "Fase Terminal" (250m 7bmax, 6b+ obbl.) la via sportiva più difficile della parete che supera nella prima parte una serie di incredibili strapiombi a buone prese, in totale 8 tiri tutti a 5 stelle. Peccato solo per la chiodatura, spit da 8 mm piantati a mano, placchette ancora ottime, ma alcuni tasselli in cattivo stato e spesso mezzi fuori e svitati (soprattutto su L2 e L3), il che non aiuta a tirare la libera al limite...

Fase Terminal (250m, 7bmax, 6b+ obbl.): 6a+, 7b, 7a+, 7a+, 6c+, 6a, V+, 6a
Materiale necessario: 15 rinvii, due corde da 50m (volendo basta una singola), discesa a piedi su sentiero scomodo e ripido sulla destra (faccia alla parete)

Il secondo giorno, ormai con le braccia finite, abbiamo optato per una via più facile "Tierra de nadie", anche qui gli strapiombi non mancano (una caratteristica della parete) e la roccia è di qualità eccelsa, su tutti il secondo e terzo tiro.

Tierra de nadie (175m, 6b+max, 6a obbl.): IV+, 6a, 6b+, 6a, 6b, V+
Materiale necessario: 11 rinvii, due corde da 50m (volendo basta una singola), discesa a piedi su sentiero comodo sulla sinistra (faccia alla parete). Possibilità di discesa anche in doppia (sconsigliata)

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27-31 ottobre. Arrampicata: Siurana.

Il calo repentino delle temperature, ci ha fatto cambiare i programmi e invece di andare a Montsant abbiamo optato per Siurana più riparata e calda. Eravamo stati qui già 10 anni fa, e in questo periodo le falesie e i tiri attorno al caratteristico paesino si sono moltiplicate. Adesso nell'arco di 3 km ci sono 1500 tiri! Complice anche la nuova bella guida di D. Brasco, molta gente ma visto la quantità di falesie e tiri c'è spazio per tutti. Oltre ai classici settori abbiamo visitato quelli nuovi, veramente di livello Siuranella con tiri strepitosi, qui è il regno dei muri verticali e della "regleta", se non vi piace arcuare scegliete un'altra zona!

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23-26 ottobre. Arrampicata: Mongrony.

Classico pellegrinaggio autunnale in Catalogna (Spagna) e come sempre grandi arrampicati in una delle zone al mondo con i posti più belli in assoluto per arrampicare. Prima tappa a Montgrony, dove eravamo stati già lo scorso anno. Per me è stata l'occasione per chiudere il conto su qualche progetto lasciato in sospeso. Tre giorni passati in assoluta solitudine, tutte le falesie per noi, incredibile come questo sito, assolutamente strepitoso sotto tutti i punti di vista, sia così poco battuto.

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19-21 ottobre. Arrampicata: Baume Rousse e Malaucene.

Per spezzare il viaggio verso la Spagna ci siamo fermati in Provenza, nella zona del Mont Ventoux dove eravamo stati già alcuni anni fa nella famosa falesia di Saint Legere. Questa volta abbiamo visitato invece due falesie minori ma non per questo non meritevoli di una visita. Primi due giorni passati a Baume Rousse, bell'anfiteatro di calcare grigio e rosso, dove prevalgono gli itinerari a canne sugli strapiombi e a gocce sulle placche verticali. Assolutamente da provare i due 7b+ e i due 8a nel centro della grotta, stupendi itinerari di continuità su canne! Il terzo giorno siamo stati a Malaucene, dove ci sono tre muri verticali leggermente strapiombanti di roccia compatta bianca che a prima vista sembra priva di prese, in realtà ci sono buchi e tasche generose, e, soprattutto sui tiri fino al 7c, presentano itinerari di assoluta soddisfazione.

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15-16 settembre. Alpinismo: Monviso.

Dopo la parentesi in Bolivia, si ritorna sulle montagne di casa, con la salita al Re di Pietra, il Monviso. Assieme a Diego, Davide e Franca abbiamo salito la classica via sulla parete sud. In zona due settimane fa è caduta tanta neve che è ancora presente dal colle delle Sagnette in su. La via di salita però si presenta in buone condizioni, il caldo dei giorni scorsi ha assestato la neve e si sale bene con i ramponi (messi sotto l'Andreotti e tenuti fino in cima). In discesa il sole e il caldo rendono la neve molle, ma le peste aiutano nella discesa, conviene comunque iniziarla il prima possibile (con le condizioni attuali ideale entro le 10), quindi partenza presto o progressione veloce consigliata!

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29-31 agosto. Alpinismo: Bolivia - Illimani (6439m).

Quando eravamo tutti pronti a tornare a casa ecco la sorpresa: uragano Isaac su Miami con conseguente cancellazione del volo! Il gruppo decide di tornare con un nuovo piano di volo definito da noi "viaggio della speranza" con una serie imprecisata di scali tra nord e sud America. Io e Riccardo invece decidiamo di sfruttare questa opportunità facendo un'altra settimana di vacanza con obiettivo l'Illimani la bella montagna che con i suoi 6439m sovrasta La Paz. Decidiamo per un'organizzazione "light" come piace a noi: niente cuochi, portatori e campi alti. Andiamo in macchina fino a Pinaya, poi con l'aiuto di un mulo in meno di 2 ore fino al campo base (4400m). Il giorno seguente più di 2000m di dislivello (i primi 1000 fino al nido del Condores bruciati in 1h 45min con l'aiuto di Maxi un portatore di Pinaya che ci aiuta a portare picca, ramponi e corda). Peccato solo che sottovalutandoci decidiamo per una partenza troppo anticipata (1:30 di notte, col senno del poi saremmo dovuti partire alle 5!). Arriviamo a 6000m ancora con il buio, ma soprattutto complice il vento fortissimo, fa troppo freddo per continuare. Ci mettiamo al riparo dentro un crepaccio per un'ora dove cerchiamo di riattivare la circolazione di mani e piedi a grosso rischio congelamenti. Dopo la pausa forzata decidiamo di riprendere la marcia tra le folate di vento. Poco dopo le 8 siamo già in cima, completamente congelati (comprese purtroppo le nostre macchine fotografiche, niente foto di vetta!). Abbraccio di rito e subito giù al sole e al riparo dal vento. Complice le condizioni climatiche alla fine l'Illimani si è rilevata una salita durissima veramente al limite delle nostre forze, ma che con caparbietà e soddisfazione abbiamo portato a casa!

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25-27 agosto. Alpinismo: Bolivia - Huayna Potosi (6088m).

Completato l'acclimatamento si sale a passo Zongo per la salita dell'obiettivo della spedizione: Huayna Potosi (6088m). Il gruppo si riduce a 11 (chi aveva già deciso di andare a visitare il salar de Uyuni, chi purtroppo vittima di qualche virus). Grazie all'ottima forma e acclimatamento del gruppo, decidiamo di salire il Huayna direttamente dal rifugio che si trova al passo Zongo (4800m), il dislivello totale e' di 1300m, ma in questo modo si evita di passare una notte al rifugio alto (affollato, freddo e maleodorante!). Dopo 10 giorni di sole, incredibilmente la mattina della salita nevischio e vento. Che beffa non si può salire! Fortuna che avevamo previsto un giorno di recupero, che si rivela fondamentale! Infatti la mattina seguente giornata spettacolare, mare di nuvole sotto i 4000m con sole e caldo che ci accompagnano nella salita e in poco più di 7 ore siamo tutti in cima al Huayna! Per quasi tutti e' il primo 6000m, ma grazie al programma di acclimatamento e all'allenamento non sembra proprio! Complimenti a tutti (Melania, Rosanna, Giorgio, Alessio, Romeo, Domenico, Luca, Lino, agli "ammalati" Flavio, Valeria e Mario, e ai "turisti" Maela, Pietro ed Erika, tutti comunque con in "saccoccia" almeno 3 cime da 5000m) per l'ottima riuscita della spedizione!

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14-24 agosto. Alpinismo: Bolivia - Condoriri group.

Inizio di spedizione in Bolivia. Gruppone numeroso e affiatato, in totale 16 persone assieme a Riccardo l'amico e collega. Facciamo base a La Paz e per acclimatarci alle mete più alte previste dal viaggio, dopo un po' di turismo sui 4000m (Lago Titicaca, isla del sol, Tiwanaku), scegliamo come prima meta il Wilamankilisani (5245m) che decidiamo di salire per il canale centrale (diff.: AD, 45-50° 200m) tanto per allenarsi per le difficoltà delle prossime montagne. Quindi ci spostiamo nel gruppo del Condoriri, facendo base in tenda alla bellissima laguna Tuni, dove saliamo in successione picco Austria (5350m), Tarija (5320m) e Pequeno Alpamayo (5370m) per la sua bella ed estetica cresta.

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10 agosto. Alpinismo: Polluce.

Con Franca siamo saliti al Polluce in giornata da Cervinia. Condizioni strepitose sul Rosa, meteo perfetta, ghiacciai ancora in ottime condizioni, crepacci chiusi dal colle del Breithorn verso il colle di Verra. Rocce del Polluce completamente asciutte, si salgono senza ramponi. Gli orari delle funivie di Cervinia non lasciano tanto tempo per la salita in giornata, (prima salita 7:15, ultimo rientro 15:45), in totale dall'arrivo a Plateau Rosà poco più di 7 ore e considerando il lungo spostamento sotto i Breithorn (soprattutto al ritorno!), bisogna marciare spediti, un bravo a Franca che mi ha assecondato in questa "corsetta" in quota!

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30 luglio. Alpinismo: Dente del Gigante.

Salita in giornata al Dente del Gigante con Paola lungo la via normale (quella dei canaponi). Abbiamo preso la prima funivia alle 6:30 da La Palud, solo un'altra cordata sulla via e due giappo sulla vicina via Geant Branché. Siamo scesi poi dalla parete sud con 3 veloci doppie (30m, 60m e 60m); volendo però basta anche una sola corda da 60m (6 doppie tutte ottimamente attrezzate a spit). Giornata ottima ma con fastidioso vento da ovest (e la via normale se lo becca tutto...).

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19-20 luglio. Alpinismo: Monviso - cresta est.

La prima volta che ho salito il Monviso e la sua cresta est è stato nel 2003 con il socio di mille avventure Stefano. Allora in una giornata perfetta eravamo partiti da Cumiana in bicicletta, salito la cresta est, scesi dalla normale e tornati in bici a Cumiana, il tutto in circa 12 ore!
Sono poi tornato molte altre volte sul Monviso, e ogni volta sembra che la vetta si sposti e sia sempre più lontana!
Questa volta in compagnia di Marco e Paola abbiamo salito la cresta est, ottime condizioni, neve nel canale d'avvicinamento (volendo basta anche solo la picozza) e in un paio di tratti sulla normale (anche qui non abbiamo usato i ramponi, presenti buoni gradini, utile però la picozza).

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15 luglio. Arrampicata: Torre Germana via Boccalatte (valle Stretta - Francia).

Con Franca siamo stati alla Torre Germana, bel torrione alto 200m di fronte alla più famosa parete dei Militi in valle Stretta. Via in bell'ambiente dolomitico, su difficoltà fino al 5° grado, ben attrezzata a spit (eventualmente utili un paio di friend medi, altrimenti bastano 5 rinvii e una corda da 70m). Giornata soleggiata, ma decisamente fredda per la stagione (8° gradi alla partenza al parcheggio!).

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12 luglio. Alpinismo: Rateau (3809m) cresta ovest (Ecrins - Francia).

Bellissima giornata e ottime condizioni per questa salita effettuata con Martino negli Ecrin. Si sale in funivia da La Grave fino a 3200m. Poi breve avvicinamento su ghiacciaio (1h) per attaccare la cresta ovest del Rateau su ottimo granito con passaggi fino al 3° grado. Cresta tutta asciutta che si scala tranquillamente senza ramponi. Oltre a noi un altro paio di cordate.

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25-26 giugno. Arrampicata: Ceuse (Provenza - Francia).

Rapida scappata con Stefano, Enrico, Martina e Co. nella più bella falesia dell'arco alpino (o d'Europa?). Posto sempre magico, tiri e roccia super e ovviamente sovraffollamento... Molti gli arrampicatori che da tutto il mondo hanno scelto giustamente questa meta per le loro vacanze estive, ma visto la quantità dei tiri, non è mai un problema trovare il proprio tiro o progetto libero.

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23-24 giugno. Alpinismo: Gran Paradiso.

Classica salita al Gran Paradiso con Marco, William, Diego e Doriano. Ottime condizioni, neve portante già sulla morena, ottma traccia e tutto sommato neanche troppa gente, con un po' di decisione non si fa neanche la coda per salire alla madonnina ;-)!

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16-17 giugno. Alpinismo: Dome de Neige des Ecrins (4015m - Ecrins).

Viste le ottime condizioni per le salite nel parco degli Ecrins, di nuovo nel bacino del Glacier Blanche per salire con Paola, Franca, Danilo e Narciso il Dome de Neige, che, assieme alla Barre, è il 4000 più ad ovest delle alpi. Tanta gente in giro e rifugi stracolmi, condizioni meteo e delle varie salite veramente ottime, bisogna però iniziare a scendere presto perchè il caldo che è arrivato rende la neve (ancora tanta sopra i 3000m) molle e faticosa.

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9-10 giugno. Alpinismo: Roche Faurio (3730m - Ecrins).

Smessi gli sci si riprende con l'attività alpinistica. Finalmente un we con  due giorni consecutivi di bel tempo, con Diego, Marco, Denis e Davide abbiamo salito la Roche Faurio dal Glacier Blanc nel parco degli Ecrins. Condizioni perfette, ancora tanta neve, ma ottima traccia su un po' tutte le salite del gruppo, molta gente in giro e un paio di irriducibili con gli sci (ma ormai non merita più, almeno 2h di portage...).

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24 maggio. Scialpinismo: Punta Val fredda (3051m -  vallone d'Almiane).

Ancora scialpinismo in questa fine di maggio. Con Martino siamo stati nel vallone d'Almiane, che come sempre è una garanzia: neve dalla macchina, ottime condizioni di meteo, neve trasformata perfetta nella parte alta, scarso rigelo invece nella parte mediana. Per me 50° gita di stagione, adesso si mettono gli sci in cantina...

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17 maggio. Scialpinismo: Cima del Carro (3326m -  valle dell'Orco).

Non si poteva chiedere di meglio per questa gita. Fresco il giusto, ottimo rigelo, niente vento e neanche una nuvola all'orizzonte! Strada aperta per il colle del Nivolet, e così con soli 15 minuti di portage si raggiungono i pendii nevosi del vallone del Carro. Neve perfetta, trasformata e che ha mollato il giusto regalando a me e a Martino una discesa da favola!

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16 maggio. Scialpinismo: Punta Roncia (3612m - Val Maurienne).

Dopo una lunga serie di gite con condizioni meteo non propriamente ottimali, finalmente il ritorno dell'alta pressione regala condizioni insperate per il periodo. Temperature fredde (fin troppo...) e cielo sereno ci hanno accompagnato su questo splendido itinerario in val Maurienne, facilmente raggiungibile tramite il colle del Moncenisio che è stato aperto. In totale sono 1700m di dislivello (accesso da Lanslebourg tramite la sterrata per Arcelle, decisamente più vantaggioso che quello per la route du Chatel) praticamente tutti con gli sci ai piedi, discesa su neve dura, solo nei canali che danno l'accesso al ghiacciaio le vecchie tracce danno fastidio, per il resto manto nevoso perfetto.

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1 aprile. Sci ripido: Cima del Pelvo canale NE (4.3 E2 600m 40/45°).

Probabile prima ripetizione di questo bellissimo canale "scovato" quasi per caso in valle Argentera da Orfeo, Rosanna e Co. 3 anni fa che causa impegni mi aveva visto mancare. Dopo la prima parte nel bosco sul sentiero estivo, sono più di 1000m di canale, prima facile in una gorgia fino all'anfiteatro sotto il colle del Pelvo, e da lì 600m di pendenze continue sui 40/45° fino a pochi metri sotto la cima del Pelvo (3266m, o Punta Clapiera a seconda delle carte). Al tempo dell'apertura gran farina e discesa da urlo, oggi neve più impegnativa resa molle oltre misura dal gran caldo (e partenza tardiva...), ma itinerario di gran classe, e finalmente ho colmato una lacuna!

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31 marzo. Scialpinismo: Vallonetto.

Erano diversi anni che volevo scendere il canalone O del Vallonetto, ma il lungo avvicinamento della Val fredda mi aveva sempre scoraggiato. Così allora abbiamo optato per una traversata che si è rivelata vincente: salita dal vallone d'Almiane alla cima di Coin, discesa lato sud in valfredda (neve trasformata, orribile i primi 150m) fino alla base del canalone e da lì salita fino in punta saltando così il piattone che si fa bene invece in discesa fino alle grange Mouchecuite. Neve continua praticamente su tutto l'itinerario, trasformata dura che non ha mollato sul canalone (600m a 30/35°). In totale sono 1750m di dislivello, in compagnia di Marco, Davide (alla sua terza gita!) e Rosanna.

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29 marzo. Scialpinismo: Giusalet.

Ancora una gita di scialpinismo nel massiccio d'Ambin, questa volta la meta è stata il Giusalet (3313m) che con Ermes, Orfeo e Luca abbiamo salito e sceso per il canalone NO (diff.: 4.1 E1). Siamo saliti dal Pian S. Nicolao, con pochi minuti di portage, poi neve continua, nella parte bassa trasformata, nel canalone ancora farinosa con alcuni tratti di crosta ancora ben sciabile. Veloce "scappata" anche sul vicino Malamot in neve trasformata. Moncenisio ancora chiuso, strada aperta fino alla vecchia frontiera, zona Lamet con poca neve.

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25-26 marzo. Scialpinismo: Albaron di Savoia.

Assieme a Ilario e Giulio abbiamo salito l'Albaron (3627m) dal classico itinerario del rifugio d'Averolle. La strada per il rifugio attualmente è tutta innevata e si mettono gli sci dalla macchina (contare 2,5 h per salire al rifugio). Dal rifugio neve trasformata perfetta fino al pendio finale NO dove si trova farina pressata. Ottima accoglienza al rifugio d'Averolle, molta gente in giro nonostante il giorno infrasettimanale, buone condizioni anche sulle cime limitrofe.

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24 marzo. Scialpinismo: giro del Sommeiller.

Con una allegra combricola (in totale 8 umani e un quadrupede!), abbiamo ripetuto questo bell'anello nel massiccio d'Ambin che avevo già percorso molti anni fa. Siamo partiti dal rifugio Viberti (si arriva in macchina da Deveys) e saliti al bivacco Blais, discesa per il canale NE nel vallone d'Ambin fino a quota 2200m circa. Da lì risalita al Sommeiller per il colletto nord. Dalla cima del Sommeiller discesa per il lago delle Monache, questa volta siamo scesi direttamente dal canale, per un totale di 2100m di dislivello. Condizioni da urlo su tutto il percorso, le foto possono testimoniare!!

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16-17 marzo. Scialpinismo: giro del Viso.

Assieme a Rosanna, Marco ed Ernesto abbiamo percorso in senso orario il giro del Monviso con partenza dal pian della Regina. Primo giorno salita al rifugio Sella dove abbiamo pernottato nell'invernale (bel locale in ordine, presenti coperte e stoviglie, no gas e acqua). Il giorno dopo abbiamo superato in successione i vari passi (San Chiaffredo, Gallarino, Vallanta e Traversette) effettuando una bella traversata (quasi 1900m di dislivello e 28 km di sviluppo!). Il percorso è in ottime condizioni, poca neve nel vallone di Vallanta, mentre dal lato francese si trova ancora ottima neve fresca. Il passo delle Traversette è tutto innevato, necessari i ramponi per i primi 50 metri di discesa.

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11 marzo. Scialpinismo: Melchiorre.

Con Erika, Rosanna e Riccardo gita alla punta Melchiorre (2949m) da Bardonecchia. Noi siamo saliti dalle grange della Rho, dove si calzano gli sci, superato il ponte sul torrente, abbiamo imboccato il canale che porta sotto le pareti rocciose dei Re Magi e da lì con un traverso siamo saliti a un colletto sotto l'anticima della Melchiorre e poi dal colle du Vallon Froid fino su in cima alla Melchiorre (difficoltà globale OSA, ultimi 100m 4.1 E1). Gita in ambiente molto bello con pareti e guglie calcaree che fanno da contorno, ottima neve trasformata su tutto il percorso. 

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10 marzo. Scialpinismo: Costa del Becco.

Con Mauro e Davide siamo stati nel vallone d'Almiane e abbiamo salito la costa del Becco, classico itinerario di scialpinismo sopra Rochemolles. In macchina si arriva fino al bivio per la Decauville (gomme termiche). Il vallone d'Almiane è tutto perfettamente innevato, con 5-10 cm di neve fresca recente già in fase di trasformazione nei pendii sud. 

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8 marzo. Scialpinismo: Mondolè.

Constatato sul posto il giorno prima delle ottime condizioni del canalone O del Mondolè, con Alessio e Marco ritorno ad Artesina per una classica di scialpinismo a due passi dalle piste di Artesina. L'inizio non è dei più incoraggianti, nebbia e nevicata inattesa ci accolgono. Dopo un po' di comprensibile scoramento iniziale, e fatti un paio di fuoripista, decidiamo comunque di salire e veniamo premiati. Arrivati in cima il cielo si apre regalandoci una strepitosa discesa pomeridiana del canale del Mondolè! 

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7 marzo. Fuoripista: Artesina.

Dopo diverse settimane secche, finalmente una veloce perturbazione "dona" un po' di neve in questa stagione magra. Dopo un tam tam di telefonate, bollettini e webcam, si decide di andare ad Artesina dove si parlava di 50 cm di neve fresca. E in effetti la scelta è stata azzeccata, neve spettacolare, tutti i pendii praticamente intonsi e gran voglia di "ridere" tutto il possibile fino a chiusura impianti come di consuetudine! 

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4 marzo. Scialpinismo: Cima delle Rossette.

Viste le discrete condizioni di innevamento ritorno nel giro di pochi giorni sulla strada del colle dell'agnello per una gita di scialpinismo. Questa volta assieme a Simona, Lorenzo e Davide, alla loro prima gita di scialpinismo, abbiamo salito la cima delle Rossette. Finalmente giornata con temperature più consone al periodo, questo, unito a qualche nuvola, ha permesso alla neve di mantenersi dura per tutta la giornata. 

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29 febbraio. Scialpinismo: Sella d'Asti.

Gita azzeccata nonostante al parcheggio di Chianale (val Varaita) la vista dei prati sia inquietante, ma dopo 5 minuti a piedi si mettono gli sci sulla strada dell'Agnello e da lì fino alla sella d'Asti (3123m) neve perfettamente trasformata. Noi siamo scesi verso le 11 ed era ancora ben sciabile, con queste temperature conviene non tardare molto. Dal colle dell'agnello breve puntata sul Pelvo dal lato nord del Queyras, dove ci sono circa 500m di pendio in 20 cm di farina spettacolare.

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27 febbraio. Cascate di ghiaccio: Acheronte.

Ultime cascate della stagione. Nonostante sia scoppiato il caldo in anticipo, in Valnontey ancora ottime condizioni sulle cascate della destra idrografica (Patrì, Acheronte, Monday money). Con Paolo e Franca abbiamo salito l'Acheronte (300m III/3) preso d'assalto da cordate spagnole e francesi. Ghiaccio ottimo su tutte le lunghezze di corda, tutte le soste sono attrezzate a spit con anello di calata, necessarie due corde da 60m (non un metro di meno!) e chiodi da ghiaccio.

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26 febbraio. Gara skialp: Frais.

Dopo la partecipazione ad un paio di gare in notturna, non potevo mancare a questa bella gara vicino a casa. Percorso molto bello che prevedeva la salita alla Ciantiplagna passando per la punta Mezdì, con la salita di un tratto di cresta di circa 250m ottimamente attrezzato con corde fisse. Dalla Ciantiplagna discesa, poi breve risalita e discesa per tornare con le piste al Frais per un totale di 1600m. L'innevamento più che sufficiente e la neve dura sulla Ciantiplagna hanno consentito una discesa veloce e divertente. Quasi 100 partecipanti provenienti dal Piemonte e VdA, per me diciottesimo posto assoluto in 1h e 55'.

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25 febbraio. Fuoripista: Val Thorens.

Giornata di sci fuoripista a Val Thorens. Le condizioni d'innevamento al di là del Frejus sono buone, anche se manca la neve fresca visto che le ultime nevicate sono ormai di diverse settimane fa. Dopo il classico fuoripista del vallone del Lou, ci siamo dedicati ai canali a sud sotto il Caron trovando neve trasformata, a tratti anche marcia ma ben sciabile.

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22 febbraio. Cascate di ghiaccio: Queyrieres.

Ancora ottime condizioni su questa cascata di bassa valle (1200m s.l.m.) tra Argentiere e Briancon. Il torrente Queyrieres è incassato in uno stretto canyon e non prende mai sole, è composto da diversi salti (diff.:3°), se si fanno tutti in totale sono quasi 500m di dislivello con comoda discesa a piedi sulla destra orografica. E' sufficiente una corda da 60m anche per un'eventuale discesa in doppia (noi abbiamo usato una mezza doppiata).

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19 febbraio. Scialpinismo: Pic est du Combeynot.

Gita nel parco degli Ecrin con Rosanna, Alessandra, Gianluca, Luca e Orfeo.  Siamo andati nel vallone di Fontenil fonte inesauribile di belle gite. Questa volta abbiamo salito il versante sud del Pic est du Combeynot (diff. OS, ramponi necessari per la parte finale) fermandoci 100 m sotto la cima causa placca a vento poco rassicurante. Fino a lì neve discreta, lavorata dal vento e dal sole, ma scegliendo bene i versanti in discesa si scia quasi sempre su crosta portante e neve trasformata.

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18 febbraio. Fuoripista: Monginevro.

Giornata di fuoripista con gli scatenati Simona, Lorenzo, Davide ed Enrico. La meta questa volta è stata il Monginevro. Le aspettative erano basse visto la mancanza di neve fresca e che il vento aveva soffiato forte negli ultimi giorni, ma la giornata è stata più che soddisfacente grazie ai bei canali ripidi che siamo riusciti a scovare sui due versanti della stazione. Alla fine grandi esercitazioni di curva saltata in canale su neve già trasformata o farina pressata in base alle diverse esposizioni.

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12 febbraio. Scialpinismo: Francais Pelouxe.

Come ormai da abitudine giro annuale alla Francais Pelouxe e come sempre la discesa non delude mai, che sia trasformata o farina, il pendio finale sembra fatto apposta per lo sci! Oggi condizioni invernali con tanta farina solo leggermente appesantita dal vento nella parte alta. Si arriva in macchina a Balboutet e da lì sci ai piedi sulla strada perfettamente innevata, non si toccano pietre.

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11 febbraio. Cascate di ghiaccio: X-ice.

Giornata dedicata alla tecnica di ghiaccio con Paolo e Franca. Siamo stati alla falesia dei mutanti o X- ice a Ceresole (valle dell'Orco). Grazie all'ottimo lavoro di Luca e Co. di Mountain Sicks la struttura si presenta come una falesia di ghiaccio con tanti monotiri dove ci si può esercitare grazie anche alla possibilità di mettere la corda dall'alto. Grazie al freddo delle ultime settimane la struttura si presenta in ottimo stato con tutte le linee ben formate.

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9 febbraio. Scialpinismo: Monte Peigrò e Giulian.

La zona di Prali non delude mai, questa volta invece degli impianti di risalita abbiamo usato le pelli. Con Ermes, Antonio, Dario e Orfeo abbiamo salito il monte Peigrò, e per me anche veloce digressione al vicino monte Giulian. Neve abbondante e perfetta, ancora non lavorata dal vento e dal sole. Le tracce dei predecessori erano tutte coperte dalle recenti nevicate.

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4 febbraio. Fuoripista: Jafferau.

Altra giornata di fuoripista, questa volta con gli impianti dello Jafferau. La neve caduta nei giorni scorsi e il freddo intenso (anche se poi nei versanti al sole la temperatura era tutt'altro che pungente!) hanno reso praticabili tutti i classici fuoripista della stazione di Bardonecchia. I 30-40 cm di neve farinosa doppio zero e ampi pendii ancora da tracciare hanno reso la giornata memorabile, bisogna solo fare attenzione nelle dorsali e sotto i 1900m a qualche pietra nascosta.

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1 febbraio. Fuoripista: Prali.

Si è fatta a lungo attendere ma finalmente sembra essere arrivata: la neve! E come sempre quando le nevicate più copiose toccano il sud Piemonte a Prali c'è sempre la garanzia di trovare tanta e ottima neve. E così è stata anche questa volta, nella parte bassa ancora poco fondo, ma nei bochi e in cima tanta neve da tracciare, a volte anche troppa, ma a questo aiutano i ripidi boschi di Prali. Alla fine giornata intensa di fuoripista e anche se le gambe chiedevano pietà poche soste come sempre fino a chiusura impianti!

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26 gennaio. Scialpinismo: Cima del Vallonetto.

Si riprende con lo scialpinismo dopo la trasferta in Ecuador. Nonostante la penuria di neve vicino a casa, cercando bene si possono trovare delle ottime gite, basta andare nei versanti riparati dal vento e alle esposizioni sud e si possono trovare ottime condizioni. E così è stata la discesa dalla cima del Vallonetto (3217m-val di Susa). Abbiamo salito l'itinerario sud dalla strada del Pramand (diff.: OS - disl. 1600m), andando in macchina (attualmente meglio un 4x4 per presenza di ghiaccio sulla strada) fino al Rio Secco. Da lì subito con gli sci ai piedi seguendo i vari canaloni e valloni si arriva fino sotto la punta, in salita siamo passati dal colletto a destra verso il Truc Peyron. Non abbiamo usato nè rampant nè coltelli, ma potrebbero tornare utili. In discesa invece direttamente dalla cima (200m a 40°). La prima parte di discesa presenta farina pressata, che lascia poi spazio a ottima trasformata. Itinerario bellissimo e discesa attualmente in super condizioni.

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28 dicembre-12 gennaio. Alpinismo extraeuropeo: Ecuador vulcani.

Spedizione extraeuropea di fine anno sui vulcani dell'Ecuador. Con un bel gruppo numeroso formato da Rosanna, Renata, Paola, Idillia, Gianpiero, Pierluigi, Simone ed Ernesto, abbiamo passato le vacanze di natale in Ecuador. L'obiettivo era quello di salire alcuni dei suoi numerosi vulcani. Dopo essere atterrati a Quito, ci siamo acclimatati prima sul Pichincha (4797m) poi sull'Illiniza Norte (5126m). Poi dopo un giorno di riposo nel bel Hostal di Machachi siamo saliti al Cotopaxi (5897m) in una bella giornata serena e neanche troppo fredda. Quindi siamo scesi a sud a ricaricare le batterie a Banos con i sui imperdibili bagni termali, quindi belli carichi e motivati siamo saliti al rifugio Whymper (5000m) per salire l'ultimo vulcano in programma: il Chimborazo (6310m). La via di salita era in ottime condizioni grazie alle recenti nevicate; purtroppo però un'intensa nevicata nella notte della salita ci ha fatto desistere dalla sua scalata. Gli ultimi giorni sono stati poi dedicati a un po' di turismo nel paese, chi alle Galapagos e chi nella giungla amazzonica.

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