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Natale. Scialpinismo e Freeride in ValSusa

Dopo la stagione della roccia, si riprende con le uscite sulla neve. La stagione della neve, complice le nevicate di inizio dicembre, inizia presto e bene. Con base in alta Val di Susa abbiamo effettuato diverse uscite di scialpinismo (Gardiole da Fenils, Testa del Ban da Rochemolles, Gardiole da Villar Latè, Ombelic da la Vachette, Guglia di Mezzodì dal canale NE "spaccacorna") e un paio di ottime giornate di fuoripista con gli impianti del Monginevro. Condizioni molto mutevoli ma nel complesso buone, che ci hanno permesso di fare delle ottime sciate su neve quasi sempre farinosa, con un ultimo giorno di neve incredibilmente già primaverile!

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1-10 Dicembre. Arrampicata: Tailandia

A un anno di distanza torno in Tailandia, 10 giorni di mare e caldo prima di Natale sono l'ideale per ricaricare le batterie ed essere pronti per la lunga stagione invernale.
I primi 4 giorni li passiamo nelle collaudata Ton Sai. Essendo ancora bassa stagione, pochissima gente a Ton Sai, come anche nelle più turisti spiaggre di Raley e Pra Nang. Visto che molte falesie le avevamo già visitate l'anno scorso, questa volta ci concentriamo sulle vie lunghe. Primo giorno facciamo "Peyote" sulla Cat wall. Sono 5 tiri tutti di 6c/6c+, su forte strapiombo a canne (tanto che nonostante abbia diluviato per due ore mentre facevamo la via, non ce ne siamo minimamente accorti!).
Secondo giorno facciamo la classica dura del Taiwan Wall, "Prince of Tai", 4 tiri fino al 7b, con un fantasmagorico terzo tiro di 7a+, uno strapiombo a concrezioni strepitoso. Su queste vie, a differenza dei monitiri, roccia non unta e anche un po' più di aria che aiuta a combattere il caldo umido onnipresente. Il terzo giorno andiamo a provare il masterpiece "Cross Eyed"  alla Melting wall. In effetti su grado 7b ho fatto pochi altri tiri così belli. L'unto c'è ma non da così fastidio, per il caldo ci andrebbe invece il ventilatore portatile...
Dopo questa breve permanenza a Ton Sai, ci spostiamo a sud e con 5 ore di ferryboat arriviamo a Lao Liang, un isola piccolina (la si circumnaviga in kayak in meno di un ora) di fronte a Trang. Qui c'è solo un resort basico con tende che può ospitare fino a un massimo di 60 persone (nel nostro periodo insieme a noi c'erano solo altre due coppie e per giunta non scalatori!). L'isola, a parte la spiaggia lunga circa 300m dove sorge il resort, è tutta roccia, con pareti alte fino a 100m. Solo la parte di roccia di fianco al resort è attrezzata. In totale ci sono una cinquantina di tiri, su roccia a dir poco spettacolare, ovviamente regna la canna e lo strapiombo, e le partenze iniziano quasi sempre con una scala per raggiungere la prima stalattite. A tutto questo aggiungeteci che le pareti sono all'ombra da metà mattina, l'avvicinamento è al massimo di 1 minuto, gli itinerari sono quasi tutti attrezzati a titanio (e molti cordoni su clessidre naturali o artificiale) e la roccia è nuova vista la scarsissima frequentazione. Insonna si tratta del paradiso di ogni climber! Manca solo il condizionatore da parete, però almeno tra un tiro e l'altro ci si può rinfrescare facendo un bel bagno!

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8-14 Novembre. Arrampicata: Sardegna

Tradizionale settimana di arrampicata in Sardegna in compagnia di Olivier. Questa volta decidiamo di trascorrere la settimana girando tra falesie che non avevamo mai visitato. Iniziamo con la relativamente nuova Ulassai. Posto decisamente molto bello con tanti settori tutti meritevoli, roccia molto lavorata con predominanza di muri tecnici o leggermente strapiombanti, che ricorda molto la famosa Siurana (maa mio parere in meglio!!). Dopo due giorni trascorsi nel settore canyon, viste le previsioni di vento ed abbassamento delle temperature, decidiamo di andare al sole e al caldo di Isili. Settore classico, quasi storico della Sardegna, che ancora non avevo visitato. Qui è il regno dello strapiombo, la roccia e la barra ricorda molto il settore Cascade di Ceuse ma in miniatura (fortunatamente anche l'avvicinamento è in miniatura!). Nonostante l'altezza modesta, la ghisa è comunque assicurata, visto che i tiri sono sempre continui e non presentano riposi.
Dopo esserci consumati le braccia sugli strapiombi di Isili, dirigiamo il furgone verso il nord in direzione Alghero per andare a vedere la falesia di Roccadoria. Le aspettative erano alte, vedendo la guida e le foto ci aspettavamo tiri da antologia in un contesto da cartolina. In effetti il posto è molto bello, con questa incredibile barra alta fino a 50m di tufo-calcare in riva ad un lago. La prima doccia fredda ce la da la chiodatura. Purtroppo nonostante sia nata nel 2006, i fittoni presentano già l'usura del tempo, sono ormai tutti completamente corrosi dal sale (nonostante il mare non sia nelle immediate vicinanze). E' iniziata una richiodatura con fittoni nuovi di alcuni tiri, ma i lavori sembrano essere stati abbandonati (con tanto di avvicinamento alla falesia chiuso da una rete). Decidiamo comunque di scalare scegliendoi tiri richiodati, purtroppo però qui arriva la seconda doccia fredda: roccia completamente inscalabile dalla salsedine (!!??). Non mi era mai capitato di avvertire così tanto la salsedine sulla roccia, neanche nelle falesie in riva al mare. Io mi ritiro a metà del primo di giornata, Olivier ne prova un'altro e testa subito con un bel volo i fittoni nuovi... Facciamo un altro tentativo su un 8a in un grottino con un'altra esposizione, sperando che lì il vento non abbia portato la salsedine, ma niente, anche qui inscalabile! Peccato vedere un muro così perfetto e non poterci scalare sopra. Visto che la voglia e la ralla da scalata non sono comunque scemate, decidiamo di utilizzare le ultime ore del giorno a disposizione, nella vicina (1h di macchina) falesietta di Sennori, dove riusciamo comunque a fare 4 tiri in due ore, grazie anche all'avvicinamento nullo (si può fare sicura stando seduti in macchina...) e all'altezza mai sopra i 15m dei tiri.
L'ultimo giorno ci avviciniamo ad Olbia e prima dell'imbarco spendiamo le ultime energie e pelle delle mani nella falesia di Sennori. Qui incontriamo un gruppo di altotesini appena sbarcati, in una settimana di scalata sulle rocce sarde, sono in pratica i primi scalatori che incontreremo! 

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15 Ottobre. Alpinismo: Cristalliera, cresta Sud-Est

Si continua con le creste rocciose in media montagna. Con Roberto e Fabio abbiamo salito la cresta SE della Cristalliera in val Chisone. La prima parte della cresta presenta i due torrioni più impegnativi, con il primo tiro con un passo strapiombante di IV+ di non facile impostazione. Dopo i primi due torrioni la cresta perde un po' di interesse, se si segue fedelmente il filo di cresta si trova ancora qualche tiro interessante su roccia bella, altrimenti si va sul più facile stando sul versante della val Chisone. La cresta non è attrezzata (solo 5 chiodi nei primi due torrioni) neanche alle soste, occorre integrare con i friend (dallo 0,5 al 2).

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14 Ottobre. Alpinismo: Punta Udine-cresta Est

Visto che l'estate non sembra voler finire, si continua ad andare in montagna alla ricerca delle belle creste rocciose. Oggi in valle Po con Filippo abbiamo salito la cresta est alla punta Udine. Bell'itinerario  che si trova sopra il rifugio Giacoletti. Negli ultimi anni è diventata una vera classica, in virtù del comodo accesso, della roccia solida e dell'ottima attrezzatura (basta una corda da 60m e 8 rinvii).Visto la vicinanza abbiamo poi salito anche la dirimpettaia Punta Venezia, poi veloce discesa dal couloir del Porco, completamente asciutto.

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24 Settembre. Alpinismo: Rocca Castello-cresta Sigismondi

Altra bella cresta in compagnia di Filippo. Questa volta in val Maira alla Rocca Castello per la cresta Sigismondi. Bella cresta di 150m di dislivello su questo monolite di quarzite. La via conta circa 7 lunghezze attrezzate in parte a spit e chiodi, servono due corde da 50m (per la discesa in doppia), 5 rinvii e un paio di friend medi. Giornata bella ma con un bel vento freddo che ci ha accompagnato durante la salita e che non ci ha fatto perdere troppo tempo nella progressione... in poco più di 3 ore dall'attacco eravamo già agli zaini!

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16 Settembre. Alpinismo: Eperon de Bouchier

Dopo la pausa forzata per infortunio alla caviglia, si ritorna in montagna all’eperon de Bouchier. Bella cresta a pochi minuti dall’auto, abbinata nel pomeriggio a qualche tiro nella nuova falesia della Roche Motte. Oggi con due fidati compagni di cordata: Filippo e Martino. La cresta, lunga 150m su difficoltà di quarto grado, è un bel terreno per imparare la progressione in terreno montano. Sono presenti chiodi classici sulla via e qualche spit. Basta una corda da 40m, 5 rinvii, qualche fettuccia e un paio di friend medi per rinforzare eventualmente qualche sosta o per crearne di nuove.

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23 Maggio. Scialpinismo: Charbonnel (3753m)

Questa cima ancora mi mancava, l'avevo tentata lo scorso anno con Filippo, ma avevamo desistito a causa delle cattive condizioni. Si ritorna così a un anno di distanza sempre con Filippo per colmare questa lacuna. Quest'anno condizioni decisamente migliori, molta meno neve nella parte bassa, quella più complicata dove con un percorso non obbligato si deve superare tutta una serie di cengie e salti rocciosi. Arrivati a circa 2600m di quota, la salita diventa una classica gita di scialpinismo; ottime condizioni della neve, trasformata fino a circa 3000m e poi farina pressata fino in cima. Alle 10 siamo in vetta, giusto il tempo di fare due foto e poi giù in discesa con la neve che tiene bene anche nella parte bassa e ci regala così una ottima sciata di fine stagione!

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22 Aprile. Skialp race: Mezzalama

Per la terza volta consecutiva partecipo al mezzalama come guida accompagnatore assieme a Fabrizio e Adolfo. Ormai la formula è collaudata, uscite di preparazione durante la stagione, allenamenti mirati su tecnica e sulla preparazione fisica, impostati sulle eventuali carenze e punti deboli della squadra. Quest'anno il Mezzalama ritorna con il classico percorso da Cervinia a Gressoney, reso un po' più duro con partenza a piedi dal paese e salita lungo il canale del Teodulo per arrivare al cancello del colle del Breithorn.
La vigilia della gara per noi non è il massimo, salendo a Cervinia abbiamo un incidente con rottura (e abbandono) dell'auto e serata passata tra officine e telefonate per recuperare un passaggio di ritorno a Torino per il giorno dopo...
Dopo qualche ora di sonno, sveglia alle 3, colazione adeguata per sopportare le molte ore di gara, gli ultimi preparativi del materiale e abbigliamento e poi si entra in griglia per la partenza. La gara si svolge proprio come preannunciato la sera prima al briefing, tempo bello ma freddo (-20° in cima al Castore) e ventoso. Tracciato tecnico reso ancora più impegnativo dalle condizioni della montagna, ghiaccio vivo sulla salita del Castore e soprattutto del Naso, attrezzato molto bene con corde fisse e con doppia traccia con inevitabilmente un po' di tappo in salita, ma meno delle edizioni passate.
Per la mia squadra la gara è andata bene, nessun errore, costante su tutto lo svolgimento, alla fine chiudiamo in 180° posizione su 284 squadre partenti (e 248 arrivate) impiegando 9h52min per completare i 3200m di dislivello e 42 km.
Complimenti a Fabrizio ed Adolfo che hanno portato a termine una gara mitica e sempre durissima, per me la soddisfazione di concludere il sesto mezzalama (su sei partecipazioni) con sei diverse squadre.

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12-19 Aprile. Scialpinismo: Islanda

Quando si organizza un viaggio scialpinistico o alpinistico, si decide il periodo mesi prima, cercando di fissarlo quando mediamente le condizioni sono le migliori, ma è comunque sempre un terno al lotto, e fino all’ultimo si spera di trovare sia bella neve che meteo stabile. Questa settimana in Islanda è stato probabilmente uno dei viaggi più riusciti da questo punto di vista, soprattutto perché a queste latitudini il meteo stabile è abbastanza una chimera.
Il primo giorno arriviamo a Reykjavík, dove passiamo la sera e dormiamo.
Il secondo giorno, dopo 7 ore di macchina arriviamo a Olasfjordur, la nostra base per i prossimi giorni, e viste le condizioni non riusciamo a resistere alla prima "pellata" del viaggio, alle 17 sci ai piedi e primi 1000m, neve incredibile, la migliore farina della stagione, e panorami strepitosi.
Il terzo giorno è semplicemente strepitoso, neve nella notte e al mattino, quando inizia a schiarire mettiamo gli sci, gran mazzo a tracciare, con inversioni faccia valle per la troppa neve. Arrivati in cima esce il sole, e in discesa l'apoteosi... godimento allo stato puro!! Un secondo giro è stato obbligatorio, visto anche che la traccia di salita ormai era già fatta.
Il quarto giorno nuvole e nevischio a tratti, ma le previsioni danno miglioramento (che poi però non arriva...) e quindi si parte compatti per la gita di giornata. Sempre tanta neve farinosa da battere. Ci si alterna al comando e così si sale veloci verso la cima, che rimane inviolata causa nebbia. Discesa con poca visibilità ma su neve da favola, e dopo la consueta merenda islandese ipercalorica, si va a smaltire con un bel canalino pomeridiano sopra casa.
Il quinto giorno si ha la certezza che il "culo della guida", che quest'anno mi aveva temporaneamente abbandonato in Norvegia, è tornato prepotentemente! Condizioni mai viste, tempo buono e neve sempre più strepitosa, visto che la notte nevica sempre. Ormai siamo passati alla farina triplo zero!! Oggi si cambia fiordo e si fa un bel canale ripido ripetuto tre volte, poi consueto giro serale dietro casa su un pendio con solita neve farinosa da favola. Alla sera inizia a comparire un po’ di stanchezza e si spera nel brutto tempo per poter andare alle terme a riposare!
Sesto giorno, purtroppo l'alta pressione persevera... si sperava nel brutto tempo per andare alle terme, e invece al mattino sole spendente e via subito con gli sci. Dalle due gite giornaliere si passa alle 3... una prima di colazione, una di giorno e una dopo merenda, tutte da tracciare, in salita, ma fortunatamente anche in discesa su solita farina islandese triplo zero, per un bel 2500m quotidiano!!
E anche il settimo e ultimo giorno niente terme... sole già dal mattino dopo la notte ventosa e con precipitazioni. Il gruppo saggiamente mantiene il programma e va per il giro turistico; io, vittima di bulimia scialpinistica, assieme ad Adolfo, come ultima gita del viaggio facciamo la traversata Dalvik-Olasfjordur con arrivo in sci direttamente sulla porta di casa. Bellissimo giro di 16km, e per una volta tanto sfruttiamo la traccia di gruppi austroungarici che ci precedono. E meno male, anche perché le gambe sono ormai alla frutta!
Alla sera si danno fondo a tutte le scorte alimentari avanzate e si va a dormire stanchi e satolli, ma quando già tutti dormivano, arriva un messaggio dal nottambulo Tazio: Aurora! Ebbene si, abbiamo avuto anche la fortuna di vedere l'aurora boreale, solo 10 minuti di bagliori e luci in rapido movimento nel cielo, uno spettacolo davvero unico e meraviglioso, che ha saputo emozionare pure un rozzo alpinista come il sottoscritto!
Insomma viaggio riuscitissimo, da tutti i punti di vista (meteo, neve, luoghi, gite, location, ecc…), ma soprattutto grazie a un gruppo fantastico (composto da Rosanna, Silvia1, Silvia2, Martino, Tazio, Edoardo, Michele, Riccardo, Adolfo, Luca e Alberto) con cui ho condiviso questa bella settimana scialpinistica in terra islandese.

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11 Aprile. Scialpinismo: traversata degli Ambin

Bellissimo giro deciso all'ultimo minuto assieme al collega Lele. Alle 8 del mattino partiamo dai bacini e saliamo allo jafferau, discesa in val fredda, salita alla punta Sommelier (3333m) e da lì proseguiamo fino al monte Ambin (3264m). Da qui scendiamo, fino a quota 2700m, la parete N (diff. 4.2 E1) in neve farinosa perfetta. Rimesse le pelli saliamo alla punta Ferrand (3347m), discesa versante O su ottima neve trasformata e risalita al passo dell'agnello. Dal colle scendiamo un bel canalino a N e arriviamo fino alla base del Giusalet che saliamo per la cresta E e con alcuni passaggi di II e III grado arriviamo alla croce di vetta. In cima al Giusalet finalmente ci aspetta solo più discesa. Scendiamo il canale N (diff. 4.2 E2) in condizioni strepitose e con 5 minuti finali a piedi raggiungiamo il Pian San Nicolao dove chiudiamo la traversata. In totale alla fine saranno 38km e 3800m di dislivello in poco più di 7 ore. Una gran bella giornata di sci!!

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8-9 Aprile. Scialpinismo: monte Rosa

WE sul monte Rosa con un bel gruppo. Il primo giorno saliamo con gli impianti a punta Indren e da lì con le pelli fino in cima alla Piramid Vincent. Discesa al rifugio Gniffetti dove si fermano Carlo, Matteo, Roberto e Luca. Io con Fabrizio, accompagno Davide, Tazio e Marco verso il canale dell'Aquila da cui proseguono per il rientro a casa. Rimesse le pelli io e Fabrizio sotto un bel sole caldo (anche troppo!!) torniamo al rifugio per la meritata merenda e cena.
La domenica classica salita alla Margherita, in ottime condizioni, fresco, ma niente vento e ottima neve invernale. Di ritorno dalla Margherita, deviazione al Cristo delle Vette e discesona finale fino a Gressoney. Attualmente le condizioni sono ottime, ghiacciaio ben chiuso e niente ghiaccio sulle classiche salite.

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5 Aprile. Scialpinismo: Breithorn

Un Breithorn inaspettato: quando alle 8 del mattino a Scarmagno diluviava qualche dubbio su cosa stavamo fecendo ci era venuto... Ma confidando nelle previsioni svizzere non desistiamo. Alle 11 siamo a Plateau Rosà tra vento, nuvole e un gran freddo. Iniziamo a salire verso il piccolo cervino e il vento inizia a calare e il cielo ad aprirsi. Quando arriviamo alla base del Breithorn, il vento cessa e arriva anche il sole e il cielo terso. Alla fine giornatone e gran discesa in polvere, ma soprattutto buon acclimatamento per Carlo e Luca in vista di una futura Capanna Margherita.

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2 Aprile. Skialp race: Adamello Ski Raid

Il circuito della Grand Course racchiude tutte le più importanti gare di scialpinismo tra cui l'Adamello Ski Raid. L'Adamello è una gara che si effettua ogni due anni e che è giunta alla sesta edizione e tra le gare più importanti ancora mi mancava. Il percorso è indubbiamente il percorso più duro e tecnico tra tutte le gare di scialpinismo con i suoi 45 km di sviluppo e 4000m di dislivello e si svolge tra i ghiacciai dell'Adamello con partenza e arrivo a Ponte di Legno.
La gara si effettua a coppie, e per questa gara faccio coppia per la prima volta con Roberto Maguet con cui tante volte abbiamo battagliato in gare valdostane e piemontesi.
Partenza alle 6 del mattino con condizioni meteo da gara dura: nuvole, vento freddo e un po' di nevischio. La gara è stata come ce l'aspettavamo: dura ed impegnativa, tanti tratti tecnici, ma soprattutto lunga e con una bella corsa finale di 800m di dislivello in discesa tutta a piedi visto la poca neve presente in zona... L'obiettivo era di stare sotto le 7h, partiamo bene e riusciamo a tenere un ritmo costante durante tutta la gara con un buon affiatamento di squadra. Alla fine arriveremo al traguardo in 6h e 47minuti in 61-ima posizione su circa 350 squadre partite (e 270 arrivate); stanchi, con le gambe distrutte dalla lunga discesa a piedi, ma soddisfatti e contenti di aver concluso una gara mitica.

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28-30 Marzo. Scialpinismo: Breithorn e Punta Giordani

Si avvicina la data del Mezzalama e con essa si fanno sempre più serrati gli allenamenti della squadra Montagna360. Adesso è il periodo dell'allenamento in quota, con le uscite a 4000m per iniziare ad abituare l'organismo alla lunga cavalcata della maratona bianca. Viste finalmente le ottime condizioni dei ghiacciaio, prima saliamo il Breithorn da Cervinia passando per il nuovo percorso del Mezzalama (attraverso il colle del Teodulo). Due giorni dopo, questa volta sfruttando le funivie di Gressoney, saliamo alla Punta Giordani effettuando poi la discesa legati, in modo da allenare anche questo aspetto tecnico della gara.

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25 Marzo. Skialp race: coppa del mondo a Prato Nevoso

Continua con buoni risultati la stagione agonistica di scialpinismo. Prima partecipo alla classica classiche notturna di Prali (5° assoluto e 1° di categoria). Gare sempre ben organizzate e con buona partecipazione, quasi 100 partecipanti. Poi per il terzo anno consecutivo partecipo alla gara di coppa del mondo di Prato Nevoso nella categoria open. Questa volta il meteo non aiuta gli organizzatori. Poca neve, pioggia nei giorni precedenti e giornata di gara con nuvole basse e nebbia. Partecipazione di tutti i big alla gara di coppa del mondo, pochi partecipanti invece nella gara open. Percorso di ripiego visto le condizioni, ma comunque gara interessante, con 6 salite e 1700m di dislivello. Traccia sempre fuoripista con un breve tratto a piedi e discese impegnative causa scarsa visibilità e neve difficile. Anche quest'anno c'è stata la possibilità di gareggiare per qualche minuto a fianco dei professionisti, grazie alla partenza scaglionata e ai due giri da percorrere. Gara di coppa vinta da Lenzi, con terzo il valsusino Eydallin. Per me un ottimo 5° posto assoluto nella gara open.

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20 Marzo. Sci ripido: traversata dei Re Magi (diff. 4.2 E3)

Erano diversi anni che volevo fare questa bella traversata, e finalmente sfruttando le buone condizioni del momento e un valido "socio" con cui condividere questo giro lungo e impegnativo, mi sono tolto la soddisfazione di effettuare questo bel giro.
Con Luca siamo partiti dalle grange della Rho (1660m) alle 7:30, prima salita al colle della gran Bagna (2993m), seguendo il canalone che si trova subito a sinistra del più famoso canale E. Avevo già visto che il canalone aveva già completamente scaricato e presentava neve pressata dalla slavina ottima per salire. Il canalone finisce contro delle rocce caratteristiche e quando sembra che non ci sia un passaggio possibile, si trovano delle goulotte di neve e cenge dove con i ramponi e picozza si riesce a salire fino al colle. Attualmente le condizioni sono secche e quindi la salita è sicuramente un po' più complicata del normale. Vista l'esposizione e le pendenze obbligatorio arrivare in cima presto, noi con buon passo e attrezzatura superlight eravamo al colle alle 9:20
. Dal colle discesa sul versante N (diff 3.3 E1) su neve cartone, discesa fino al colle di valle stretta e risalita verso il colle della gran Somma. Poco prima del colle pieghiamo a destra e risaliamo alla Rocca Bernauda (3226m) per il pendio O con un traverso un po' delicato e esposto (45°) da affrontare con attenzione e soprattutto con neve assestata. Alle 11:30 iniziamo la discesa del pendio S (diff. 4.2 E3) e del bellissimo canale O (diff 3.3) tra la Bernauda e Baldassarre su neve perfetta. Arrivati alla cengia che immette al vallon du Sable della Baldassarre (2200m), risaliamo alla Baldassarre (3163m) che raggiungiamo alle 13 sotto un sole impietoso, ma con neve ancora ottima, marcetta ma non sfondosa. Dopo una giusta sosta, discesa tutta di un fiato (5 minuti!) fino sopra la barra rocciosa sopra i rifugio (in modo da non dover rifare il traverso su neve slavinata), breve risalita al piano a quota 2200 della via di salita e rientro al pian del colle tra neve rigelata, pozze d'acqua e ahimè già due tratti di asfalto...
In totale 7h, 3000m di dislivello e 33,5 km di sviluppo, come si dice in questi casi: giornata piena!

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19 Marzo. Sci ripido: Gran Miuls, canale SE (diff. 4.2 E1)

Bel giro azzeccato con Martino al Gran Miul. Partiti da Pattemouche salendo a piedi per prati e poi mettendo gli sci sulla pista (impianti ormai chiusi da tempo) che nonostante lo scarso rigelo in basso era bella dura visto che la neve era stata pressata dal gatto e non rovinata dagli sciatori. Saliti al col del Pis, discesa nel vallone a nord e risaliti al Gran Miuls (2969m) per il pendio sud. Alle 10 iniziamo la discesa del canale SE su neve che aveva mollato il giusto. Canale liscio come un biliardo (non si vedevano le tracce dei predecessori) che regala una gran bella sciata. Raggiunto il piano risalita al col del Pis, discesa strepitosa del vallone delle Mendle fino a quota 2200m e breve risalita per raggiungere l'arrivo dello skilift. Da qui, vista la neve sfondosa nel bosco, optiamo per scendere sulla pista pressata dal gatto. Inaspettatamente nonostante l'ora (circa le 12) neve perfetta, a tratti ancora dura e discesa tutta con gli sci fino a 100m dal parcheggio!

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18 Marzo. Scialpinismo: Punta Nera

Altra gita nella conca di Bardonecchia alla Punta Nera (3041m) assieme a Silvia, Martino, Carlo e Roberto. Giornata calda, bella in partenza, ma con vento forte in aumento. La salita fortunatamente è abbastanza al riparto, ma giunti a circa 2800m le folete diventano sempre più forti e la cima è incappucciata dalle nuvole. Decidiamo allora di goderci la discesa  prima che il vento diventi insostenibile, discesa su neve trasformata perfetta fino agli ultimi metri prima della strada, poi ultimi 100m su neve sfondosa e breve tratto a piedi per raggiungere la macchina (si arriva bene fino alle Grange della Rho).

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15 Marzo. Scialpinismo: Punta Baldassarre

Continua l'alta pressione e le ottime condizioni per le gite di scialpinismo in alta val di Susa. Con Filippo e Ilario siamo andati alla Baldassarre, uno dei tre Re Magi della valle stretta sopra Bardonecchia. E' sicuramente l'itinerario scialpinistico più bello della valle, con un caratteristico traverso sospeso che conduce al vallone finale. Per la cima vera e propria, bisogna ancora salire qualche metro di facile ma divertente arrampicata, insomma una gita completa, che quando è in condizioni non bisogna lasciarsi sfuggire!!

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11-12 Marzo. Scialpinismo: Roc del Boucher e Vallonetto

L'alta pressione regna sovrana sulle alpi e così ne esce un bel we di scialpinismo. Il sabato in valle Thures per il Roc del Boucher, condizioni da primavera inoltrata, tutta neve trasformata per questo bell'itinerario lungo ma che regala sempre una bellissima sciata con i suoi 1200m di ripido pendio finale.
La domenica invece si va sulle montagne sopra Bardonecchia con il Vallonetto fatto andata e ritorno da Rochemolles per la valfredda. Anche qui supercondizioni e gran bella sciata!

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5 e 8 Marzo. Skialp race: Monterosaski e Aquila

Continua la stagione di gare di scialpinismo. Prima partecipo alla Monterosaski (per me la quinta edizione a cui partecipo) con il collega Jules. Gara condizionata dal meteo decisamente inclemente. Vento forte e neve hanno fatto si che gli organizzatori abbiano dovuto accorciare il tracciato dai quasi 3000m di dislivello a 1600m. Gara comunque bella e tiratissima su 3 salite e discese affrontate sotto una buona nevicata che però non dava troppo fastidio. 150 le squadre alla partenza e per noi un buon 9° posto assoluto finale.
Tre giorni dopo partecipo alla classica cronoscalata notturna alla montagna dei torinesi, l'alpe colombino meglio nota come Aquila. Per me miglior tempo di sempre (sotto i 44') e 6° posto assoluto (primo tra i master) su circa 90 partecipanti.
 

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27 Febbraio. Scialpinismo: Seguret

Da sempre vedo il bellissimo pendio del Seguret dalla strada che sale in val di Susa. Il pendio è assolutamente invitante, ma complice un accesso non semplice non avevo mai sciato quel bel lenzuolo. Visto però le buone condizioni del momento, con Martino e Rosanna siamo partiti dalla Val Fredda, saliamo prima sul Vin Vert, scendiamo il bel pendio sud, arriviamo sotto il Seguret che saliamo dal lato destro (guardando la montagna), utilizzando i ramponi nella parte finale. Dalla cima scendiamo il canalone centrale (fa quasi un toboga naturale), che ci regala 500m di sciata bellissima su ottima trasformata. Rientro risalendo il Vin Vert, discesa a nord su farina lavorata dal vento ma ancora sciabile e divertente, e poi ritorno in valfredda alla macchina per un totale di 1800m di dislivello e 24 km. Gran giornata di sci e su e giù per i monti in posti selvaggi e incontrando solo camosci in giro, il massimo!!

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26 Febbraio. Skialp race: Les Sybelles

Con il socio Amos partecipiamo per il secondo anno consecutivo alla bella gara di Les Sybelles in Belledonne. Quest'anno gara valevole per il campionato francese a squadre. Circa 100 coppie partecipanti e gran livello come in tutte le gare di Francia. Percorso classico con 5 salite e diversi tratti a piedi complice anche la poca neve. Discese e salite tecniche, bellissimo percorso come sempre. Con il socio ci siamo divesi bene portando a casa un 16-imo posto assoluto e il secondo di categoria.
 

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25 Febbraio. Scialpinismo: Rocher Charniers

Bella gita in compagnia di Martino e Silvia con il classico giro ad anello di Rocher Charniers, salita dal Monginevro, discesa lato Fenils e risalita al colle dello Chaberton. Condizioni davvero ottime, tutta neve trasformata bellissima!
 

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24 Febbraio. Skialp race: Champorcher, Assuois, Bardonecchia

Continua la stagione di gare di scialpinismo. A febbraio in successione prima una cronoscalata a Champorcher, solo 25' di gara, ma grande battaglia con il collega guida e di categoria Marco Tosi. Dopo essercele date di santa ragione senza prevalere l'uno sull'altro, optiamo per un arrivo mano nella mano, con un dodicesimo posto assoluto e primo di categoria a pari merito. Neanche il tempo di riposare e gara diurna nel we ad Assuois. Tempo inclemente, freddo, vento forte e nevicata, il classico tempo ideale per stare a casa a riposare, e invece assieme ad altri 6 italiani decidiamo di battagliare con i francesi per questa tappa della coppa di Francia. Nonostante il meteo, percorso originale confermato, 1800m di dislivello diluiti in 5 salite e due tratti a piedi su canaloni ripidi, tutto fuoripista. Alla fine per me ottima gara, 27-imo su circa 100 partecipanti. Di rientro dalla Norvegia partecipo invece alla gara di "casa" la classica cronoscalata al Melezet organizzata dal team francese Les Sybelles. Percorso breve (25 minuti) da fare a tutta. Per me primo podio assoluto stagionale con un terzo posto su circa 40 partecipanti.
 

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17-23 Febbraio. Scialpinismo: Norvegia

È il terzo anno consecutivo che vado a Saebo in Norvegia a fare scialpinismo, e se non mi sono ancora stufato dei buoni motivi ci saranno. Innanzitutto la bellezza del posto e dei suoi fiordi, poi la quantità di itinerari scialpinistici di assoluto livello, la facilità di accesso alle gite, una base d'appoggio super confortevole proprio in riva al fiordo e per ultimo anche un volo comodo con partenza da Torino.
Quest'anno stagione anomala anche in Norvegia con temperature alte, meno neve del solito e primi giorni con pioggia (!?) oltre i 500m. Nonostante queste premesse siamo riusciti comunque a fare due gite con neve inaspettatamente bella. Il terzo giorno invece ci siamo dovuti arrendere, pioggia (e neve in alto) battente, così abbiamo deciso di prendere il traghetto e visitare l'altra parte del fiordo di Saebo andando a vedere tutte le possibili gite per una prossima visita.
Fortunatamente negli ultimi due giorni ritorna il sole e riusciamo così a fare due bellissime gite con i classici panorami norvegesi mozzafiato ma soprattutto con tantissima neve fresca che ci ha "costretto" a ripellare più volte!!

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6-7 Febbraio. Scialpinismo: Valle Thures

Due giorni in valle Thures con i fiorentini Paolo e Mattia. Per la prima volta sulle montagne olimpiche non potevano chiedere di meglio, condizioni top, meteo perfetto e finalmente tanta neve fresca e pendii vergini dove poter lasciare la propria firma. Ottimo accoglienza alla Fontana di Thures dove abbiamo soggiornato una notte.

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28-29 Gennaio. Scialpinismo: Tabor

Bellissime condizioni per questa classica, questa volta salita in due giorni con ottimo pernottamento al rifugio 3Alpini. Con un bel gruppone numeroso, con tante piacevoli new-entry, saliamo in serata al rifugio alla luce delle frontali sotto la nevicata che ha reso tutto ancora più suggestivo. Ottima cena al rifugio e il giorno dopo salita al Tabor. Meteo perfetto e anche condizioni di neve ottime, una quindicina di cm su tutto il percorso che ci hanno regalato una delle sciate più belle della stagione!

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18 e 25 Gennaio. Skialp race: Gressoney e Valtournanche

Si continua a gareggiare in Valle d'Aosta con altre due cronoscalate in Notturna. La prima il classico trofeo Follis a Gressoney con oltre 160 partecipanti e una settimana dopo a Valtournanche alla cronoscalata delle cime Bianche con 130 partecipanti. Per me due buone prestazioni con un 18° e un 16° posto assoluto e due secondi posti di categoria.

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22 Gennaio. Scialpinismo: Guglia di Mezzodì

L'annata scialpinistica non è ancora decollata, si aspetta la grande nevicata; però cercando bene ci sono ancora itinerari con bellissima neve. Uno di questi è la guglia di Mezzodì dal pian del colle. L'ultima nevicata ha depositato una ventina di cm di farina su vecchia neve invernale, e grazie all'esposizione tutta a nord la neve si è conservata ancora bene, solo un po' ventata nella parte alta, bellissima nella parte mediana e come sempre strepitosa nel bosco. Dalle grange Guiod visto che in basso la neve non è sufficiente a coprire le pietre, con una breve risalita siamo saliti alle piste del Melezet in modo da arrivare con gli sci alla macchina. Oggi con Rosanna, Martino, Fabrizio, Gabriele e Diego.

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15 Gennaio. Scialpinismo: Bric di Mezdì (2987m)

Dopo la nevicata di giovedì notte e il forte vento dei giorni successivi, la situazione è rimasta sostanzialmente inalterata in val Chisone. Sia il Mezdì che il Pelato sono in discrete condizioni, tutta neve portante (necessari i coltelli in salita) e scegliendo le giuste esposizioni ben sciabile anche su neve recente accumulata dal vento. La parte bassa per arrivare alla pista di fondo è invece più brutta perchè rovinata dai vecchi passaggi. Con Silvia, Martino, Carlo, Roberto, Marco e Davide. Giornata fredda (-14° al parcheggio in val Troncea), ma fortunatamente senza vento e con il sole che scaldava il giusto. Incontrati diversi scialpinisti e alcuni con le ciaspole (?!) sull'itinerario.

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11 e 14 Gennaio. Skialp race: Torgnon e Chamois

Si riprende con le gare di scialpinismo con il circuito di gare valdostane. E' bello ritrovare i soliti rivali-amici con cui si battaglia in gara e con cui poi si mangia e si festeggia nel dopogara. Prima gara di stagione con una cronoscalata in notturna a Torgnon, perfetta per testare lo stato di forma e vedere se gli acciacchi autunnali se ne stanno andando via. Partenza a piedi dal centro del paese e poi messi gli sci subito due muri ripidi per poi continuare su pendenze più dolci. Gara vinta dal bergamasco Bazzana su Collè e Luboz. Per me buon esordio con un 13° assoluto e 2° di categoria su un centinaio di partecipanti. Giusto il tempo di recuperare il fuorigiri notturno e di nuovo in gara a Chamois, questa volta in diurna per un bel percorso di circa 1100m di dislivello complessivo spalmato su 3 salite e altrettante discese. Gara vinta da Minoggio su Collè e Castagneri. Per me qualche problema con le pelli sulla prima salita e quindi costretto a rincorrere per metà gara, alla fine 12° assoluto e 3° di categoria. Gara piacevole per percorso, neve (30cm di fresca con bellissime discese in fuoripista) e organizzazione. E adesso si attendono le prossime gare.

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8 Gennaio. Scialpinismo: Rocce del Rouit (3145m)

Gita di fine periodo natalizio. Dopo due giorni di vento forte, per trovare neve ancora discreta siamo andati in valle Argentera, dove su alcuni itinerari si trovano ancora condizioni buone. Con Martino, Silvia, Gabriele e Filippo siamo saliti alle Rocce del Rouit versante SE, bell'itinerario che percorre il vallone tra Platasse e Rouit, con una breve crestina finale da fare con i ramponi.
Bella discesa praticamente dalla punta, con un primo pendio più ripido, tra tratti di neve trasformata, placche da vento dure e farinella ormai lavorata da sole e vento.

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6 Gennaio. Skialp race: obiettivo Mezzalama stage2

Si riprende con gli allenamenti della squadra Mezzalama. Per smaltire le feste niente di meglio di una salita lunga in condizioni tipicamente da Mezzalama (freddo e vento teso...) al Tabor dal pian del colle (quasi 30km e 1900m di dislivello). Condizioni più che discrete, dal pian del colle si cammina 5 minuti, poi strada tutta innevata. L'itinerario presenta tutta neve portante ben sciabile, o trasformata dura (viste le temperature non ha mai molltato) o leggero strato di farina accumulata dal vento. Assieme ai soliti Adolfo e Fabrizio, questa volta c'è anche Roberto per un test in vista di una eventuale futura partecipazione al Mezzalama. Test brillantemente superato, adesso bisogna trovargli due soci adeguati!

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2 Gennaio. Scialpinismo: Montagne de Challange (2955m)

Prima gita del nuovo anno. Questa volta si va in territorio "straniero" a Nevache. Meno neve in Francia, tanto che con la macchina si arriva fino a circa 1800m di quota (a memoria non mi ricordo di essere arrivato così in alto in macchina nella alta val calreè...). Però almeno si evita così la prima parte di gita ben poco sciistica. Brevissimo trasferimento su strada (gelata) e poi si sale su pendii soleggiati tutti su neve ben trasformata. Noi eravamo alla ricerca della primaverile (ai primi di gennaio...), ma l'improvviso abbassamento delle temperature ha fatto si che la neve rimanesse dura ma comunque ben sciabile. Con Martino, Silvia, Carlo, Roberto, Filippo e Gabriele.

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